The Cappa

Firenze e il suo territorio
Tra Colline e Borghi
Scorci suggestivi, ville e palazzi storici, splendidi paesaggi si ritrovano in questo percorso che pur presentando tratti di asperità, è particolarmente interessante per il connubio di arte e storia che lo caratterizza e che ha ispirato artisti toscani e internazionali.

Il tratto sui Lungarni è quello più agevole. E' possibile comunque effettuare il ritorno utilizzando il bus che da Piazza Poggi conduce a Piazzale Michelangelo e a Viale Galilei.

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055 222431

Scheda tecnica:

Lunghezza del percorso: a piedi circa 4,5 km
Tempo occorrente: Essendo un percorso ricco di soste interessanti, si consiglia di effettuarlo, se a piedi, in due tempi durante la giornata utilizzando circa 2,3 ore la mattina e altrettante il pomeriggio.

Percorso

Uscite dall’ Hotel Park Palace, svoltate a sinistra sul Viale Galilei e al semaforo svoltate ancora a sinistra, imboccando la suggestiva Via San Leonardo. La strada che deve il suo nome alla chiesa intitolata al Santo francese vissuto tra la fine del V e VI secolo e protettore dei prigionieri, è quasi come un corridoio, chiuso da muretti bassi al di là dei quali si intuiscono, fra gli ulivi, splendide dimore private.
Proprio sull’angolo con il viale, a sinistra, noterete una villa dove nel 1878 abitò e compose il grande musicista russo Iliych Chaikovsky. Egli aveva iniziato un rapporto platonico e soprattutto epistolare con la ricchissima vedova Nadezda von Meck che aveva preso in affitto Villa Oppenheim, e che si era appassionata alla sua musica. Il compositore le dedicò anche una sinfonia. Al n° 58 noterete Villa Lauder , caratteristica per il suo intonaco color rosso mattone e per una bella loggia di stile rinascimentale, al primo piano. Proseguite e al n°49 è visibile una targa posta sulla facciata di una modesta casa che indica il luogo dove Ottone Rosai dimorò dal 1933 fino al 1957. Il pittore fiorentino rappresentò nei suoi dipinti proprio questa via e gli angoli più caratteristici delle strade e delle piazze del quartiere Oltrarno. Sulla casa accanto, al n°41, abitò Mario Pratesi , scrittore toscano dell’Ottocento.

Arrivate quindi alla Chiesa di San Leonardo dell’XI ° o XII° secolo, ma più volte restaurata. Nell’interno, si trova lo splendido Pergamo duecentesco proveniente dalla chiesa di San Pier Scheraggio, dal quale pronunciarono i loro discorsi personaggi famosi come Giano della Bella, Dino Compagni e Giovanni Boccaccio.
Siete quasi giunti in fondo a via S. Leonardo, vicino alla trecentesca Porta San Giorgio , appartenente alla sesta cerchia di mura urbane e attribuita all’Orcagna, sopra la quale noterete la copia di San Giorgio che uccide il drago, di Andrea da Pontedera. In occasione dell’assedio di Firenze, nel 1529, Michelangelo, responsabile delle fortificazioni, consigliò di riabbassare la porta in modo da essere meno vulnerabile alle cannonate. Ma prima di oltrepassarla vi consigliamo una visita al Forte di Belvedere che rimane alla vostra sinistra. La Fortezza di Santa Maria, detta del Belvedere per lo spettacolare panorama che vi si gode, fu fatta costruire nel 1590 da Ferdinando I con lo scopo di dotare Firenze di una fortezza che potesse difendere la città dall’alto, ma soprattutto per conservare il tesoro della famiglia Medici.

Il comodo accesso dal giardino dei Boboli consentiva ai membri della famiglia medicea un rifugio sicuro in caso di sommosse. Oggi qui vengono ospitate numerose mostre di scultura all’aperto. Superato l’arco, imboccate la ripida Costa S. Giorgio, dal noma dell’antica Chiesa di San Giorgio e dello Spirito Santo .
La chiesa, anteriore all’anno mille, era una delle principali priorie della Firenze medievale e qui il giovane Giotto eseguì la tavola d’altare con la Madonna col Bambino in trono e due Angeli che oggi si trova al Museo diocesano di Santo Stefano al Ponte. Nel 1705-1708 l’interno della chiesa venne decorato in stile rococò, ma con la riforma napoleonica l’edificio e il convento annesso furono soppressi per ospitare la sede della Caserma Vittorio Veneto, che formava allievi ufficiali medici e chimici farmacisti per la Scuola di Sanità Militare.
L’edificio è oggi sede della Chiesa Ortodossa Romena. La prima parte della strada è contornata da ville con giardini a cui si sostituiscono sempre più fittamente edifici di impianto medievale. Sulla vostra destra, al n° 2 è l’ingresso di Villa Bardini costruita nel 1641 su di un preesistente impianto medievale. Per la splendida posizione panoramica venne chiamata anche Villa Belvedere e faceva parte dei cosiddetti “Casini di Delizia” diffusi a Firenze tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Seicento, nati per la delizia dei signori e circondati da coltivazioni agricole con fini non solo produttivi, ma anche ornamentali. Il suo Giardino è caratterizzato da una grande scalinata barocca, da prati all’inglese ricchi di piante officinali ed ornamentali, terrazzamenti occupati da piante di olivo ed alberi da frutto, bellissimi boschetti d’altofusto e un da un parco agricolo. A Villa Bardini vengono organizzate numerose mostre .

Al n° 17 si trova la casa di Galileo Galilei il quale dalla torretta dell’abitazione poteva svolgere le sue ricerche astronomiche. Voltate ora a destra e imboccate una strada ancora più ripida ma deliziosa, Costa Scarpuccia, fino a raggiungere Via de’ Bardi chiamata prima borgo pidiglioso ossia “pidocchioso” a causa della miseria della popolazione che qui abitava. Con l’arrivo dei Bardi che cominciarono a costruire case e torri, la strada assunse il nome della potente e ricca famiglia fiorentina. Al n° 12, davanti al famoso cipresso, si trova la casa dove abitò Giovanni Papini , famoso scrittore fiorentino; seguono la Chiesa di Santa Lucia dei Magnoli del secolo XI, più volte restaurata che ospita all’interno una preziosa Tavola di Pietro Lorenzetti, e altri palazzi di famiglie celebri, come la Torre dei Bardi. al n°44.

Siete giunti ora in piazza S. Maria Soprarno dove sorgeva una delle più antiche chiese parrocchiali della città, eretta nel 1210 e chiamata così perché costruita sulle rive del fiume Purtroppo l’edificio scomparve nel 1869 in concomitanza con la sistemazione dei lungarni. Adesso proseguite a destra per Lungarno Torrigiani, il cui nome deriva da quello dell’importante famiglia fiorentina che inizialmente possedeva una casa-torre nel centro della città, spostandosi successivamente oltrarno dove si fecero costruire alcuni palazzi fra i quali il magnifico Palazzo Torrigiani che incontrerete più aventi. Attraversate quindi il giardino pubblico su cui si affaccia la neogotica Chiesa Luterana, avendo lasciato alla vostra sinistra il Ponte alle Grazie .

Questo ponte un tempo si chiamava ponte di Rubaconte dal nome del Podestà che lo fece costruire nel 1237, poi fu detto “delle Grazie” per la presenza di un tabernacolo trecentesco che conteneva una giottesca “Madonna delle Grazie” molto venerata dai fiorentini. Da esso passavano ambasciatori, principi, cardinali che transitando per Firenze erano ospitati nelle case dei Mozzi, poco più avanti. Entrate quindi in Piazza de’ Mozzi, dal nome dei potenti banchieri che nel ‘300 gestivano addirittura la Tesoreria Pontificia. Ammirerete in questa quattrocentesca piazzetta una serie di splendidi palazzi: al n° 2 Palazzo Mozzi dai caratteri tipicamente due-trecenteschi appartenuto alla famiglia omonima, al n° 5 Palazzo Torrigiani , costruito probabilmente su progetto di Baccio d’Agnolo, al n° 4, Palazzo Torrigiani-Nasi, decorato a graffiti , al n° 3 Palazzo Lensi-Nencioni di origine quattrocentesca e al n° 1 il palazzo dove si trova il Museo Bardini .
L’edificio deriva dalla trasformazione della duecentesca chiesa di San Ghirigoro della Pace. L’antiquario Stefano Bardini raccolse tra l’ ottocento e il novecento una ricca collezione privata, lasciata poi al Comune di Firenze contenente sculture, dipinti, mobili ceramiche, medaglie, bronzetti, tappeti orientali, strumenti musicali e reperti che lo stesso Bardini cercava di persona fra le macerie Anche il palazzo si presenta originale nella sua costruzione infatti sono stati utilizzati pezzi antichi in porte, finestre, architravi e altro. Capolavoro del Museo è il San Michele Arcangelo, tavola quattrocentesca di Antonio del Pollaiolo.

Proseguite adesso per Via de’ Renai e all’angolo con Lungarno Serristori ammirate il Palazzo omonimo che prese il nome dalla celebre famiglia discesa da Ser Ristoro il quale inizialmente aveva acquistato le sue case nel quartiere di Santa Croce, trasferendosi poi con i suoi discendenti in Oltrarno, nel quartiere di San Niccolò.
Palazzo Serristori, ristrutturato nel 1873 ospitò personaggi illustri fra i quali Gioacchino Murat, il principe russo Nicola Demidoff, Girolamo e Giuseppe Bonaparte. Arrivate quindi in Piazza Poggi la cui scenografia è sottolineata da una serie di scale e terrazze immerse nel verde e ornate di vasche d’acqua e grotte di spugne. Sono le Rampe di San Niccolò , progettate dall’architetto Poggi che si concludono nella terrazza panoramica di Piazzale Michelangelo. Sulla destra della piazza si erge Porta S. Niccolò .
Costruita nel 1324, è l’unica fra tutte le porte “sopravvissute” di Firenze ad aver conservato l’altezza originaria. Imboccate quindi la caratteristica via S. Niccolò, che fa parte dell’antico borgo medievale, popolare e artigiano. Vi si possono trovare botteghe di antiquari e lavorazioni artigianali come quelle del ferro battuto. Qui, al n° 60/r, potrete sostare presso l’ Antica Mescita San Niccolò, ex stazione di dazio per il vino proveniente dal Chianti alla Porta S. Niccolò e trasformato ai primi dell’800 in “vendita alimentare con mescita di vini”. Dopo l’alluvione del 1966, durante il restauro, è riemersa la cripta romanica della chiesa di San Nicola nei cui suggestivi ambienti potete fermarvi a pranzare, gustando la tipica cucina toscana. Proseguite fino a raggiungere Porta S. Miniato , superatela ed imboccate via S. Miniato.

A questo punto potete scegliere due itinerari per ritornare nel vostro hotel: uno “più faticoso” e un altro soft. Il primo segue l’erta scalinata di via del Monte alle Croci, caratterizzata dalla “Via Crucis” al termine della quale giungerete alla Chiesa di San Salvatore al Monte. L’importante edificio rinascimentale. semplice e rigoroso nella sua struttura, fu costruito tra il 1499 e il 1504 dal Cronaca. La vetrata dell’ingresso laterale della chiesa fu realizzata su disegno di Pietro Perugino e raffigura Dio Padre benedicente circondato da cherubini e seduto su un trono di nubi; al Perugino sono attribuite anche le vetrate con Le stimmate di S. Francesco, S. Giovanni Battista, S. Antonio da Padova, S. Giovanni Evangelista. Usciti dalla chiesa e continuando a sinistra, potete risalire sino alla romanica Basilica di S. Miniato al Monte del XI secolo sorta al posto di una cappella paleocristiana.

Come per il Battistero essa è rivestita di marmi bianchi e verdi e nell’interno conserva opere di grande valore, come la cappella del Crocifisso, di Michelozzo con volta a botte smaltata da Luca della Robbia e la Cappella del Cardinale del Portogallo a croce greca con volta a padiglione, costruita da Antonio Manetti. All’esterno si trova il cimitero che ospita i resti di molte celebrità da Papini a Montale Stibbert, Villari, Carlo Lorenzini e altri ancora Uscendo dalla chiesa, ritornate sul Viale Galilei e svoltando a destra dirigetevi verso Piazzale Michelangelo . L’incomparabile panorama a cui assisterete dalla “terrazza” vi ripagherà della fatica che avete fino ad ora affrontato. Notate dietro la statua del David la Loggia che nella intenzioni dell’architetto Poggi doveva accogliere i calchi dei capolavori di Michelangelo. Oggi l’edificio è utilizzato come bar e ristorante; potete quindi approfittare per un caffè o un aperitivo “con vista”!.

Infine per ritornare all’Hotel Park Palace percorrete il Viale Galilei o se siete stanchi potete prendere il bus n °13 che vi fermerà proprio davanti al Park Palace. Se invece non volete fare una passeggiata così impegnativa in altezza, potete seguire il percorso soft che da via di S. Miniato passa per via di Belvedere, percorrendo un tratto di mura sfuggite alla demolizione operata dall’architetto Poggi e che conduce al Forte Belvedere.
Da qui ripercorrendo la strada fatta in andata, risalite via di San Leonardo e sfocerete sul Viale Galileo. Voltate a destra e sarete giunti in Piazzale Galileo.

Lungo il percorso
Edifici storici, monumenti:


Forte Belvedere
(da martedì a Domenica 11.00/16.00. Chiusura 24/12 e 31/12)

Museo Bardini e Galleria Corsi
(Feriale: 9-17 – Festivo: 9-14 -Chiuso il Venerdì -Chiusura domenicale a partire dal 1° agosto 2006)

Giardino Bardini
(Lunedì – Domenica 8.15 – 16.30-Novembre, Dicembre, Gennaio e Febbraio)
(Lunedì – Domenica 8.15 – 17.30 -Marzo)
(Lunedì – Domenica 8.15 – 18.3-Aprile, Maggio, Settembre, Ottobre)
(Lunedì – Domenica 8.15 – 19.30 -Giugno, Luglio, Agosto)
Chiusura: primo e ultimo lunedì del mese, Capodanno, 1° maggio, Natale)

Basilica di S. Miniato al Monte
(festivi: 8-19; feriali: 8-12,30; 14-19)

Chiesa di San Salvatore al Monte
(feriali 07.00-18.00 Chiuso: domenica)

Chiesa di S. Leonardo
(ore 8.00 – 12.00, 16.00 – 18.00 )

Chiesa Luterana
(I culti hanno luogo due volte al mese, sempre la prima e la terza domenica; con inizio alle ore 10.00).

The Cappa

Traccia dell'Itinerario proposto
Percorso dall'Hotel